Settant’anni di deficit. Questo è più o meno il pensiero di Christian Horner quando quantifica al ritardo che il reparto powertrains di Milton Keynes ha nei confronti di chi in Formula Uno c’è da sempre: la Ferrari. Messa così la sfida che deve affrontare le Red Bull sembra essere titanica; roba da far tremare gambe e polsi. Ma è al contempo qualcosa di estremamente stimolante perché, se superata, introdurrebbe la squadra anglo-austriaca alla gloria sempiterna.
Chi nel programma motori vede una grande opportunità è il partner di Red Bull in questa avvincente avventura: Mark Rushbrook, direttore generale del motorsport Ford che pensa che il cambio regolamentare del 2026 sia una grandissima opportunità di azzerare il ritardo a cui faceva riferimento Horner.
“È la Formula 1, sarà sempre una sfida. È assolutamente vero che in Ferrari hanno le conoscenze. tutte le persone e tutta quell’esperienza va in un sistema che già funziona. Quindi sì, potrebbero avere un vantaggio. Ma direi che una delle cose in cui abbiamo un vantaggio è che il nostro team sta lavorando solo sulla power unit per il 2026”, ha detto il dirigente a Motorsport.
In Ford, così come in Red Bull, sono fiduciosi poiché ad oggi tutti i target definiti sono stati raggiunti: “All’inizio di ogni programma si stabiliscono obiettivi. Al momento stiamo raggiungendo i nostri traguardi. Abbiamo fissato i nostri obiettivi per lo sviluppo di questa power unit sulla base dell’esperienza e di ciò che sentivamo che fosse necessario per avere successo nel 2026”.
Secondo Rushbrook in questo passaggio storico stanno tutti procedendo al buio: “Non abbiamo idea di dove sia la concorrenza o quale sia la loro curva di progressione. Quindi non abbiamo un confronto diretto con i competitor. Ma pensiamo di essere in una buona posizione“.
Ford dà il suo apporto soprattutto nel campo dell’ibrido ma negli ultimi tempi sta accrescendo la sua conoscenza media anche sul comparto endotermico. Ancora Rushbrook: “Abbiamo un’interfaccia tecnica del mio team direttamente con il campus di Milton Keynes per contribuire in molte aree diverse. Il motore a combustione interna e il turbo non erano nell’elenco iniziale, ma c’è molta conoscenza con la modellazione e i test che possono aiutare. Quindi anche questo è stato coinvolto e impiegato. Il nostro obiettivo principale è però l’elettrificazione, che è una grande opportunità“.
Le parole di Rushbrook sono una bella iniezione di fiducia per un team che ha da poco detto addio al tecnico più vincente di sempre. Servono punti di riferimento e Ford, con la sua competenza nel comparto elettrico, si candida a diventarlo.
Crediti foto: Ford Motorsport