Il giornalista inglese Owen Slot ha investigato sull’ondata di dimissioni da parte di alcune donne dai ruoli di spicco all’interno della FIA.
Ufficialmente le recenti dimissioni di Natalie Robyn dal ruolo di CEO della FIA sono state concordate in modo pacifico poiché la manager voleva cercare nuove opportunità. Ma il Times, secondo le proprie fonti, ha scoperto che la Federazione avrebbe accusato la Robyn di aver passato ai mass media informazioni sui candidati al ruolo di direttore delle risorse umane e che nella lista figuravano solo donne.
![FIA Natalye Robin](https://www.formulacritica.it/wp-content/uploads/2024/05/Natalye-Robin-jpg.webp)
FIA: una lunga sequela di dimissioni rosa
Natalie Robyn è l’ultima donna a dare le dimissioni all’interno della FIA. Era stata nominata solo 18 mesi fa dal presidente Mohammed Ben Sulayem come nuovo CEO.
La precedente direttrice delle risorse umane, Julie Legendre, ha dato le dimissioni a gennaio. Onika Miller, capo del fondo per l’innovazione della FIA, ha lasciato l’incarico ad aprile. Shaila-Ann Rao, segretaria generale per gli sport motoristici, si è licenziata a fine 2022 corredando la mossa da accuse verso il presidente della FIA Mohammed Ben Sulayem.
Per Owen Slot, nella Federazione si vive ormai in un ambiente caratterizzato dal sessismo, dal bullismo e dalla paura. Accuse molto serie che potrebbero portare a reazioni da parte dell’ente parigino.
A dicembre 2023 la FIA comunicava di aver avviato un’indagine nei confronti di Toto Wolff e sua moglie Susie a causa di presunti conflitti d’interessi dato che Wolff è Team Principal della Mercedes e sua moglie lavora nella Formula Academy, categoria dedicata alle pilotesse.
![Susie Stoddart e Toto Wolff](https://www.formulacritica.it/wp-content/uploads/2024/03/Susie-Stoddart-e-Toto-Wolff-jpg.webp)
Dopo la protesta di tutte le scuderie della F1, la FIA ritirò l’indagine che si basava su prove giornalistiche deboli e senza riscontri fattuali. Susie Wolff ha comunque intrapreso azioni legali nei confronti di Place de la Concorde per le accuse ricevute, per un comportamento ritenuto aggressivo e maschilista.
La FIA ha negato gli addebiti di sessismo, bullismo, atteggiamenti intimidatori verso la Stoddart e afferma di aver agito, tramite il comitato etico, in modo idoneo e si difenderà nelle opportune sedi. Restano comunque i dubbi derivanti dalle dimissioni giunte a raffica e dalle dichiarazioni delle parti coinvolte che hanno spesso parlato di un clima poco consono.
Crediti foto: F1