La classifica non mente: dopo sette gare, quindi a ⅓ della stagione, la Red Bull non è scappata via nella Classifica Costruttori. 268 i punti raggranellati dagli austriaci. Ferrari insegue con 212, palesando un disavanzo di 56 lunghezze. Nulla che oggi appaia incolmabile.
McLaren, che nelle ultime uscite è sembrata la seconda forza (se non la prima in certi passaggi), sconta l’avvio incerto ed è terza con 154 punti.
La sensazione è che saranno questi tre team ad animare la lotta al vertice del mondiale in corso perché gli altri soggetti sembrano essere avvolti ancora da difficoltà irrisolte che ne frenano le velleità di vittoria.
Ferrari: puntare al costruttori è lecito
La Ferrari, con una vittoria e una presenza costante sul podio interrotta solo in Cina è vicina alla Red Bull e non perde terreno. La prossimità che interessa a Fred Vasseur e ai suoi, in questa fase, non è quella numerica, bensì quella prestazionale.
La SF-24 non becca più distacchi bulgari e dà l’impressione di essersi concretamente posta come soggetto che può puntare alla vittoria con maggiore costanza.
Questo non vuol dire che oggi sia la vettura più completa del lotto. La RB20 resta la macchina di riferimento e la McLaren MCL38 sembra essere un progetto tecnico capace di interrompere con superiore frequenza le sortite al vertice di Max Verstappen.
Red Bull: Sergio Perez è l’anello debole di un meccanismo efficiente
Ciò che alimenta le speranze rosse – e anche quelle di Woking ad essere precisi – è l’incostanza di Sergio Perez. Il messicano, partito in linea con le attese del team, inizia a perdere qualche colpo. Non una novità.
Gli scatti a palla di cannone sembrano essere la specialità della casa così come la tendenza a calare in performance man mano che la stagione si sviluppa. Basta guardare gli andamenti degli anni in Red Bull di Checo per trovare conferma.
Ferrari al momento può contare su una coppia piloti più concreta, solida, la cui distanza interna non è così marcata. Vero è che Carlos Sainz è apparso un po’ opaco negli ultimi tempi, ma non è in una condizione talmente negativa da farlo chiudere a distanze siderali dal compagno di squadra.
Se il muretto Ferrari, durante il GP di Imola, non si fosse addormentato, lo spagnolo avrebbe chiuso alle spalle di Leclerc. Senza nemmeno un distacco ampio. Insomma, per farla breve, il duo rosso è ben bilanciato mentre quello Red Bull è totalmente disequilibrato.
A parità di vettura e di condizioni può succedere che Max parta in pole position e che Sergio arranchi a centro gruppo. Proprio come capitato nelle qualifiche del Gran Premio dell’Emilia Romagna. Chiaro che poi accada che Verstappen vince e Perez chiude in un passivo e anonimo ottavo posto alle spalle delle derelitte Mercedes.
Così come accade tra le fila maranelliane, anche McLaren può fare affidamento su una line-up generalmente meglio assortita. Condizione che rischia di tenere ben staccati Verstappen e Perez.
Se fino all’anno scorso per accomodarsi in piazze nobili bastava fare il compitino, oggi serve uno sforzo maggiore che il messicano pare non riesca a offrire. Ecco che nelle sue debolezze prestazionali si incuneano ben quattro piloti che rosicchiano punti alla Red Bull.
Ancora, Max rischia di dover a lungo nuotare in solitaria in un mare pieno di squali. Per ora tiene botta, ma nel tempo potrebbe soccombere senza il supporto strategico di un secondo all’altezza della situazione e in presenza di un pacchetto molto più compatto in termini di valori espressi. Il 2023 e la RB19 sono un lontano ricordo.
In questo sistema a sei piloti è Sergio Perez l’anello debole. In Red Bull ne sono consci e per questo si guardano intorno alla ricerca di altre soluzioni. Checo, che sembrava essere la prima opzione per la line–up 2025, sta lentamente scivolando indietro nelle preferenze di Marko e Horner che ora guardano attentamente all’evoluzione di Yuki Tsunoda e alla possibilità di ingaggiare Carlos Sainz. Piloti che, sulla carta, riequilibrerebbero la coppia pur lasciando a Verstappen i gradi di generale.
Mentre questi scenari si compiono la Red Bull rischia di vedere intaccato il suo imperio nella coppa costruttori che potrebbe tramutarsi in un obiettivo concreto per la Ferrari e la McLaren che mancano da lassù da tempo immemore.
Crediti foto: Scuderia Ferrari, Oracle Red Bull Racing