Domenica 21 Aprile è andato in scena il secondo appuntamento del campionato FIA WEC 2024 all’autodromo Enzo e Dino Ferrari (la fotogallery di Luca Cappelli), una tappa che ha regalato molte emozioni e anche diversi dispiaceri ai tanti tifosi italiani giunti sul posto per sostenere i nostri portacolori a bordo delle Ferrari 499P.
FIA WEC, 6 Ore Imola: le gioie che ha regalato il week end della 6h di Imola
Innanzitutto l’autodromo di Imola ha fornito ai presenti un’organizzazione impeccabile sotto tutti i punti di vista. Ha saputo accogliere i tifosi e gli addetti ai lavori in una splendida cornice, fornendo tutti i servizi necessari senza creare alcun disagio alle oltre 73.000 persone presenti durante l’arco del week end.
L’hyperpole di Sabato ha donato ai tifosi della Rossa una gioia indescrivibile. Maranello ha piazzato tutte e tre le auto nelle prime tre posizioni della griglia sfoggiando una prestazione incredibile.
Rimarchevole la doppietta in classe LMGT3 della BMW con il team WRT che ha visto protagonista Valentino Rossi con un ottimo stint di gara che gli ha permesso di portare la sua auto a cogliere un ottimo secondo posto regalando ai suoi tanti tifosi accorsi in autodromo la gioia del podio.
Non ultima la vittoria di classe riservata ai team clienti della Ferrari 499P numero 83 che, nonostante un drive through, nelle prime ore di gara per un sorpasso non consentito durante una fase di full course yellow e una gestione difficoltosa della pioggia, è riuscita a stare davanti alle tre Porsche clienti.
FIA WEC – 6 Ore Imola, le dolenti note: la gara a due facce della Ferrari 499
La Ferrari, come detto, occupava le prime tre posizioni di partenza nella classe regina e, nelle prime 4 ore di gara disputate in condizioni di asciutto, ha messo in pista una prestazione davvero impressionante. Partiti bene, hanno tenuto per molte ore la testa della corsa senza nessun problema, dando la netta impressione che in assenza di problemi o di variabili impazzite avrebbero potuto vincere. O addirittura stravincere.
Poi, dopo la quarta ora dell’evento, il cielo si è fatto scuro, si è alzato il vento e le prime gocce di pioggia hanno iniziato a cadere nella zona delle Acque Minerali, aumentando di intensità a poco a poco. C’è stata una prima fase in cui nessuno ha scelto di rientrare perché il tracciato era ancora asciutto per larghi tratti e tutti sembravano mantenere agevolmente il controllo dei bolidi.
Poi, in Zona Rivazza, ha iniziato a piovere più insistentemente. In quel momento, con il tracciato in condizioni miste, la squadra che sembrava più in difficoltà era la Toyota che mostrava diverse perdite di controllo. Per questo motivo, al passaggio successivo, decidevano saggiamente di rientrare ai box per cambiare gli pneumatici da asciutto con quelli da pioggia.
Tutti seguivano la loro tattica, tranne le tre Ferrari. Ed è qui che arriva la svolta negativa della gara. Una scelta strategica completamente errata che ha fatto perdere tantissimi secondi alle auto del Cavallino Rampante facendole sprofondare a metà classifica.
A nulla è servito uno stint finale di un Antonio Fuoco pazzesco, letteralmente scatenato, che si è prodotto in una serie di giri a suon di record che non gli hanno comunque permesso di andare oltre la quarta posizione.
Una scelta tattica che ha riportato a galla nei tifosi ferraristi degli incubi che erano abituati a vedere e a digerire solo in F1. Ferrari Hypercar, con la splendida annata del 2023, aveva fatto pensare che almeno in questa categoria topiche del genere non si sarebbero viste. E invece…
FIA WEC, 6 Ore Imola: come è arrivato l’errore strategico della Ferrari
Dal post gara è emerso, dal responsabile di pista Giuliano Salvi, che questa scelta errata è stata il frutto di una sbagliata comprensione delle previsioni meteo e da una gestione non ottimale della catena delle comunicazioni tra team e piloti.
Il modello meteo era stato giudicato errato in quanto le simulazioni avevano annunciato la pioggia molto prima di quanto poi sia realmente caduta. A quel punto hanno ritenuto inaffidabili le informazioni meteo che annunciavano quella pioggia che puntualmente è giunta.
Inoltre, nei primi giri di acqua leggera, i piloti avevano detto di sentirsi a proprio agio in quelle condizioni con le gomme da asciutto e che dovevano gestire soltanto l’ultimo settore dove era presente più acqua. Questa serie di errori e di informazioni sbagliate hanno portato il team a prendere una strada completamente errata, rimanendo fuori 4 giri in più rispetto a Toyota, perdendo così una media di 12 secondi al giro.
Ora, al di là dei problemi che possono essere sorti con le simulazioni meteo e con le comunicazioni interne, si fa fatica a comprendere questo tipo di scelta strategica. Queste “giocate alla roulette” siamo stati abituati a vederle da team che non avevano nulla da perdere e che in condizioni di gara normali non avrebbero avuto nessuna possibilità di lottare con i primi della classe.
Allora, a quel punto, è lecito tentare il tutto per tutto con una scelta strategica completamente opposta per andare a compensare il deficit prestazionale che si ha dai leader.
In questo caso, invece, la Ferrari era in assoluto la squadra più forte in pista, aveva un gran passo gara, stava gestendo alla perfezione le operazioni e non aveva nessun bisogno di azzardare.
Poteva semplicemente mettersi alla finestra a guardare quello che facevano i suoi avversari rispondendo prontamente alle loro scelte strategiche in modo da giocare sempre sullo stesso piano visto il vantaggio prestazionale.
Sarebbe bastato rientrare il giro dopo la Toyota, come fatto poi dalla Porsche numero 6 che a fine gara ha insidiato da vicino la vettura giapponese n°7.
Sicuramente avrebbero sofferto alcuni giri, vista l’atavica difficoltà a gestire le temperature delle gomme con pochi gradi di aria e asfalto, ma con il passo gara mostrato da Antonio Fuoco nel suo ultimo stint di gara, sulla pista di nuovo asciutta, avrebbero sicuramente potuto lottare per la vittoria e regalare una meritata gioia a tutti i tifosi accorsi.
La speranza, come sempre, è che da questi errori ci si rialzi prontamente e che, anzi, si apprendano delle utili lezioni perchè nelle prossime settimane ci si dovrà concentrare sulla strada che porterà alla 24h di Le Mans. Questo genere di errori non può essere commesso se si vorrà mantenere la corona.
Crediti foto: Luca Cappelli