Red Bull, a Miami, col solito Max Verstappen, ha fatto segnare il miglior tempo nelle qualifiche sprint. Tuttavia, stavolta, la “pole position light” non è stata così agevole. La McLaren è stata molto molto vicina, più di quanto la graduatoria finale non abbia detto.
Le auto inglesi hanno mostrato una tale velocità che spaventa la concorrenza. Errori di pilotaggio hanno determinato una griglia non all’altezza, ma per la “qualifica vera” le aspettative sono alte.
La Red Bull, come al solito, porta a termine il lavoro quando conta. In Q1 e Q2 la RB20 non è sembrata proprio “in asse”, ma Max è salito in cattedra facendo egregiamente il suo lavoro.
La McLaren è stata la grande protagonista della sessione. In Q2, con gomma media, Norris aveva impressionato, tanto che Verstappen si è detto sorpreso nel conquistare la pole Sprint. L’olandese – come molti altri piloti – ha riscontrato che la macchina peggiora rispetto all’inizio della giornata quando le condizioni erano leggermente più fresche.
Max era fiducioso di poter conquistare la pole, ma la positività era sparita quando è partita la sessione ufficiale che si è sviluppata con temperature medie dell’asfalto di circa 50°C. La RB20 n°1 resta la vettura da battere, questo è fuor di dubbio, ma è chiaro che la lotta potrebbe essere più calda, è il caso di dirlo, del solito.
Gp Miami: la McLaren MCL38 è in agguato
L’enorme aggiornamento della McLaren fa ben sperare per il resto del weekend di Miami. Il nono posto di Norris, che ha usufruito del pacchetto completo (dimezzato per Piastri), non è affatto veritiero.
Lando è stato il più veloce di tutti in Q1 e Q2. Su gomme media la CL38 “Spec B” volava. La gomma morbida ha invertito un po’ la tendenza: ma in realtà molto è dipeso dall’errore in Curva 1 che ha compromesso l’intero giro sul dal nascere. Tornata in cui, per la brama di recuperare, ha sbagliato ancora.
I dati calcolano che Norris ha perso oltre 0,5 secondi solo alla Curva 7 e quindi se avesse fatto il passaggio ideale, avrebbe conquistato un’altra a pole sprint dopo quella della Cina arrivata con la pista in condizioni cangianti a causa della pioggia caduta in precedenza.
Il vero obiettivo della compagine inglese non la è Sprint, nella quale pure si punterà a scalare le posizioni, bensì la qualifica serale e, di conseguenza, la gara di domani. McLaren vuole concretamente insidiare la Red Bull e provare a tenere ancora una volta dietro la Ferrari.
Maranello ha iniziato male la giornata con Charles Leclerc. Se in qualifica ha superato immediatamente le difficoltà, per la gara saranno meno i dati in possesso del monegasco. Il che significa che dovrà fare affidamento sui dati raccolti da Carlos Sainz.
Quest’ultimo, dopo essersi sentito molto a proprio agio nelle libere, si è trovato meno “comodo” in qualifica. Ma ha buoni riferimenti per la gara. Leclerc, come già sottolineato, è meno “leggibile”. In ogni caso sembra che la SF-24 sia una delle tre migliori vetture quando si tratta di curve a media e alta velocità.
Discorso che non tange Mercedes che soffre ancora di più, sempre di più. Brackley ha portato aggiornamenti a Miami, ma il loro ritmo relativo, almeno in base alle prestazioni di venerdì, non sembra essere migliorato. Hamilton ha preso l’abitudine di optare per setup più estremi o sperimentali venerdì nel tentativo di sbloccare un grande potenziale in una macchina molto difficile. Mossa che non ha quasi mai funzionato.
Per questo il team ha adottato un approccio diverso, più cauto, a Miami ed ha evitato esperimenti. Le cose sembravano andare bene dopo le prime prove libere e hanno apportato modifiche “relativamente minori” prima delle qualifiche sprint, in accordo con quanto detto da Andrew Shovlin.
Ma non s’è visto alcun passo in avanti: entrambe le W15 sono finite fuori dalla Q3. La speranza è strappare qualche punto nella Sprint e poi sfruttare l’opportunità di apportare modifiche prima delle qualifiche per cercare di migliorare in vista della gara.
Si continua a procedere a tentoni nel garage della Stella a Tre Punte, la verità è che questo sarà un altro fine settimana molto duro per gli anglotedeschi.
Crediti foto: Mercedes, Red Bull, Ferrari