La politica nella F1? La Formula 1 è essa stessa politica visto che vive delle stesse dinamiche, ma a volte la mistione tra quella sportiva e quella canonica si fa troppo stretta ed è necessario intervenire con un giro di vite. C’è da segnalare, a tal proposito, un fatto singolare sorto intorno all’imminente GP di Miami.
Il 5 novembre del 2024, all’indomani del Gp del Brasile, negli Stati Uniti si terranno le elezioni per stabilire il nuovo presidente. I concorrenti sono due facce note: Joe Biden per l’ala democratica e il ritornante Donald Trump per i conservatori.
Proprio quest’ultimo è il protagonista indiretto di questa vicenda. A un importante raccoglitore di fondi per Trump è stato vietato l’utilizzo di una suite paddock al prossimo Gran Premio di Miami per raccogliere fondi a sostegno della sua candidatura presidenziale.
Steven Witkoff, il protagonista di questa vicenda, è uno sviluppatore immobiliare di New York e sostenitore di spicco del candidato newyorkese. Ha acquistato una Paddock Club Rooftop Suite per sostenere le sue attività ma, secondo quanto riportato dal Washington Post, Witkoff chiedeva 250.000 dollari per biglietto.
Già coinvolto in una causa civile contro l’ex presidente dello stato di New York e multato di 350 milioni di dollari per frode finanziaria, si è visto recapitare una lettera di diffida inviata dagli organizzatori di Miami in cui si ammoniva che l’uso della suite “viola chiaramente” i termini del contratto.
Il Washington Post ha inoltre riportato che Trump parteciperà alla gara del prossimo fine settimana a Miami. Non è una novità in una pratica piuttosto comune. Stavolta il problema è Witkoff e la causa che ha in corso con lo stato di New York. Il protagonista ha respinto le affermazioni definendole false senza però fornire ulteriori dettagli.
Sviluppi sono attesi ma pare che il supporter di Trump dovrà rinunciare al subaffitto per fini elettorali della suite paddock.
Crediti foto: Gp Miami
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