Sette giorni esatti, poi la Formula 1 torna in pista per il Gran Premio di Miami (qui gli orari del servizio live timing). Se Ferrari dovrebbe introdurre la prima parte di un pacchetto di aggiornamenti che si completerà a Imola, Mercedes presenterà novità più corpose, update che hanno il gravoso compito di dare un senso a una stagione che non sta collimando con le attese invernali.
La delusione a Brackley è forte. Il risveglio è stato duro: la W15 non ha messo a frutto le elezioni che gli ingegneri pensavano d’aver appreso con i due modelli precedenti. La vettura ha una finestra d’utilizzo ancora più ristretta del già piccolissimo spazio operativo in dote ai problematici modelli 2022-2023.
Che fare, dunque? Spalancare le porte per liberare il potenziale. Facile a dirsi, meno a farsi. Trovare concretamente quei punti di carico di cui Wolff ha parlato ma che per ora danno contezza di sé solo nelle analisi al computer non sarà una passeggiata di salute.
Mercedes W15: il carico c’è ma non si vede
Con la problematica irrisolta (e siamo ormai alla terza stagione) della correlazione sfera simulativa – pista, si è compreso che la grigia monoposto produce un carico utile solo se alcuni elementi si mixano in un equilibrio precario: tipologia di pista, abrasività dell’asfalto e temperature ambientali e del manto.
Viene da sé che in queste condizioni sia difficilissimo lavorare sulla definizione degli assetti più idonei. Difficoltà acuita da un fastidioso saltellamento che, per essere evitato, impone altezze dal piano di riferimento meno consone. Con conseguente perdita di carico. Insomma, un vero e proprio tuffo nel mondiale 2022. Problemi che si pensavano superati e che ora vengono a presentare un salatissimo conto.
Mercedes W15: novità stabilizzanti più che migliorative
La sostanza degli interventi in cantiere sulla vettura è sintetizzata dal titolo in alto. Mercedes, a Miami, intende portare un pacchetto di aggiornamenti che permetta alla macchina di lavorare per come è stata progettata. Il concept aerodinamico non ha dato i suoi frutti perché insistono problematiche irrisolte che ne stanno bloccando le prestazioni.
James Allison, nei consueti appuntamenti che la Mercedes dà agli appassionati sui suoi canali social, ha spiegato quali siano i problemi e cosa si sta provando a fare per uscire dai patimenti tecnici.
“Abbiamo sofferto terribilmente di sottosterzo finora con un anteriore limitato soprattutto nel lento. Quando le gomme anteriori non vogliono girare sei costretto a recuperare in uscita con l’acceleratore”. Risultato? Non serve avere la laurea in materie tecniche per capire che questo “atteggiamento” del veicolo tende ad annichilire le coperture. In Cina questo problema, nella gara domenicale, si è estremizzato.
Mercedes, in una rinnovata operazione trasparenza, non fa mistero delle difficoltà che sta vivendo. Umiltà che Allison dimostra di possedere quando lascia intendere che McLaren, un team cliente, è un esempio da seguire perché ha saputo massimizzare le ristrette opportunità che il regolamento offre trasformando la MCL60 da brutto anatroccolo in una vettura che per larghi tratti è stata la seconda forza del Mondiale 2023.
“La sfida che affronteremo nelle prossime gare – ha proseguito l’ex Ferrari – è quella di provare a modificare sia l’assetto della vettura che i pezzi che portiamo sulla macchina in modo che possano essere migliorati”.
“Abbiamo pacchetti di aggiornamento in arrivo per la monoposto, ma anche componenti che speriamo possano correggere l’equilibrio di fondo che ci sta causando difficoltà”. Queste vetture sono molto esigenti nella parte bassa, laddove sorgono i difetti di un mezzo che non riesce ad “accendere” l’effetto Venturi. Cosa in cui in Red Bull sono maestri indiscussi.
A Miami la scuderia di Toto Wolff cerca risposte. Data la natura del weekend che comprenderà la seconda Sprint Race stagionale le sessioni ufficiali potrebbero essere usate come momento di testing. Un sacrificio necessario figlio di una Formula Uno a-simulativa. Un atto dovuto su una pista rear limited che potrebbe presentare altre difficoltà in un quadro in cui le variabili sono tante.
In Mercedes intendono procedere con passi calibrati. Il primo obiettivo sarà quello di massimizzare le prestazioni sul giro singolo. Il campo dietro la Red Bull è molto stretto e progressi cronometrici relativamente limitati potrebbero produrre grandi differenze in una griglia di partenza che, eccezion fatta per il lampo di Hamilton nella sprint sinica, è stata avara di medaglie.
Gli anglotedeschi, dopo cinque gare passate a capire dove mettere le mani, devono accelerare: il tempo è scaduto. La concorrenza non se sta con le braccia conserte e vedersi superati dai team che pagano per avere i motori prodotti dal reparto High Performance Powetrains di Brixworth è uno smacco ulteriore che brucia parecchio.
Crediti foto: Mercedes-AMG Petronas F1 Team